Tra le visure catastali, la più importante ai fini della rilevazione del numero delle unità immobiliari è sicuramente la visura elenco immobili.
Infatti, l’elenco immobili riporta con precisione l’elenco di tutti gli immobili presenti all’interno di un fabbricato.
Tali immobili potrebbero essere ad esempio delle abitazioni, così come degli uffici, dei locali commerciali, delle cantine o dei garage.
Nel documento sono riportati foglio, particella o mappale, subalterni, vani o superfici in metri quadri, rendite catastali, categorie, classe ed indirizzo.
Non sono invece riportati i nomi dei proprietari, i quali sono tuttavia reperibili richiedendo in seguito una visura catastale su ogni singolo immobile trovato nell’elenco subalterni.
Infatti, per ciascun elenco immobili vengono riportati tutti i dati catastali e i subalterni dei quali si compone l’immobile.
A cosa serve l’elenco immobili?
L’elenco immobili, oltre ad essere estremamente utile per quanto già esplicitato sopra, permette anche di ottenere l’elenco dei subalterni che fanno parte di una particella.
Difatti, se del tuo condominio desideri conoscere il subalterno di un appartamento diverso dal tuo, hai bisogno per forza di cose dell’elenco immobili.
E’ doveroso in ogni caso fare una piccola precisazione, l’elenco immobili non può essere richiesto per un terreno.
Infatti, per poter richiedere il servizio catastale oggetto di questo articoli, si parte da un numero di foglio ed una particella e si otterrà l’elenco dei subalterni.
Il terreno è sprovvisto di subalterno, pertanto la ricerca non è possibile.
In che modo è possibile ottenere l’elenco immobili online?
L’elenco immobili, così come altri servizi catastali direttamente estratti dalla banca dati del catasto online, è richiedibile facilmente e ad un costo irrisorio tramite il sito EasyVisure, il quale rappresenta un punto di riferimento nell’ambito dei servizi online al cittadino.
In merito al Catasto infatti, EasyVisure permette di ottenere elaborati planimetrici, visure catastali, planimetrie catastali o piantine catastali, export mappa, mappe catastali e visure ipotecarie.
Cosa sono e quali sono le classi catastali?
La classe catastale, così come riportato da Wikipedia, è un’ulteriore classificazione che distingue gli immobili in base al livello delle finiture, della dotazione dei servizi, dell’ampiezza dei vani e della posizione.
A ogni classe corrisponde una tariffa d’estimo (definita dal Catasto ma molto diversa tra zona e zona, e tra classe e classe): quest’ultima va moltiplicata per il numero di vani catastali dell’abitazione per ottenere – finalmente – la rendita.
Di seguito una prima classificazione catastale per gruppi:
Immobili a destinazione ordinaria: Gruppi A, B, C
Immobili a destinazione speciale: Gruppo D
Immobili a destinazione particolare: Gruppo E
Entità urbane: Gruppo F
Cosa sono, invece, le categorie catastali?
A ogni fabbricato presente nel Catasto è attribuita una categoria catastale, che non è altro che una tipologia, che serve a determinarne la rendita.
Le categorie catastali furono introdotte con il regio decreto-legge n. 652 del 13 aprile 1939, il quale riformò la disciplina relativa al Catasto istituendo il Catasto dei Fabbricati, alla base del Nuovo Catasto Edilizio Urbano (NCEU).
Le basi della loro definizione, nonché le modalità di calcolo sono riportate nel D.P.R. 1 dicembre 1949, n. 1142.
Più nel dettaglio, andiamo a vedere l’elenco completo delle classi catastali con opportuna descrizione:
Gruppo A
Classe Catastale A/1: abitazioni di tipo signorile. Gli immobili che appartengono alla categoria catastale A/1 si distinguono rispetto alle abitazioni residenziali per la loro ubicazione in zone di pregio, oltre a un elevato grado di rifiniture.
Classe Catastale A/2: abitazioni di tipo civile. Sono gli immobili di tipo residenziale, dove abita la stragrande maggioranza della popolazione.
Classe Catastale A/3: abitazioni di tipo economico. Unità abitative costruite con materiali e rifiniture a basso costo. Esse presentano una rendita catastale minore, oltre a un prezzo d’acquisto inferiore rispetto alle abitazioni che rientrano nella classe A/2.
Classe Catastale A/4: abitazioni di tipo popolare. Livello ancora più basso rispetto agli immobili di tipo economico, sia a livello di rifiniture che di caratteristiche costruttive. Oggi non vengono più realizzate.
Classe Catastale A/5: abitazioni di tipo ultrapopolare. Il catasto riporta la definizione di “realtà edilizie al di fuori degli standard minimi indispensabili”. Attraverso la nota del Ministero delle Finanze del 4 maggio 1994 (C1/1022/94), le classi A/5 e A/6 sono state annullate.
Classe Catastale A/6: abitazioni di tipo rurale. Immobili a servizio di attività agricole (soppressa dal decreto del Ministero delle Finanze insieme alla classe A/5).
Classe Catastale A/7: abitazioni in villini. Fabbricati corrispondenti alle abitazioni di tipo civile ma con l’aggiunta di aree esterne ad uso esclusivo.
Classe Catastale A/8: abitazioni in ville. Immobili con rifiniture e caratteristiche costruttive superiori all’ordinario, una superficie delle aree principali molto ampia e presenza di parco e/o giardino.
Classe Catastale A/9: castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici. Tali edifici si caratterizzano per una ripartizione dei volumi e degli spazi interni diversa da tutti gli altri immobili classificati nel catasto.
Classe Catastale A/10: studi e uffici privati. Unità abitative destinate ad attività professionali. Tra queste rientrano le agenzie assicurative, i laboratori per analisi e quelli utilizzati dagli odontotecnici.
Classe Catastale A/11: alloggi e abitazioni tipiche dei luoghi. L’esempio classico di immobili classificati con la categoria A/11 è rappresentato dalla baita ad alta quota, ma si annoverano anche i trulli e gli stessi rifugi di montagna.
Gruppo B
Classe Catastale B/1: collegi, orfanotrofi, conventi, seminari, ricoveri, ospizi, caserme. Nella categoria catastale B/1 rientrano tutte quelle strutture senza fine di lucro adibite all’assistenza per anziani (ospizi), all’educazione dei minori (collegi, orfanotrofi), alla preparazione spirituale dei giovani seminaristi (seminari), all’ospitalità della comunità di un ordine mendicante (conventi), all’alloggio e all’attività delle forze armate (caserme).
Classe Catastale B/2: ospedali e case di cura senza fine di lucro. Sono strutture di ricovero e cura pubbliche, dunque senza fine di lucro.
Classe Catastale B/3: riformatori e prigioni. La classe catastale B/3 include gli istituti penitenziari per adulti e minorenni.
Classe Catastale B/4: uffici pubblici. Per uffici pubblici si intendono le sedi INPS, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e gli uffici territoriali della Camera di Commercio.
Classe Catastale B/5: laboratori scientifici e scuole. Sono immobili realizzati per ospitare attività quali ricerca scientifica e istruzione.
Classe Catastale B/6: accademie, gallerie, musei, pinacoteche, biblioteche (a patto che non siano all’interno di palazzi di pregio e castelli appartenenti alla categoria A/9). Rientrano nella categoria catastale B/6 tutte le sedi culturali appena citate senza finalità di lucro.
Classe Catastale B/7: oratori e cappelle non destinate all’esercizio pubblico del culto. Edifici costruiti per esercitare la religione (non in pubblico).
Classe Catastale B/8: magazzini sotterranei per depositi di derrate. Tutti i magazzini disposti a un livello inferiore rispetto al piano terra la cui funzione è quella di raccogliere le scorte.
Gruppo C
Classe Catastale C/1: locali commerciali. Gli immobili identificati dalla categoria catastale C/1 si occupano della vendita di prodotti, come ad esempio botteghe e negozi.
Classe Catastale C/2: locali di deposito e magazzini. Strutture impiegate come locali di sgombero, deposito di merci e sottotetti.
Classe Catastale C/3: laboratori per arti e mestieri. A differenza dei locali commerciali, gli edifici della classe catastale C/3 non sono destinati alla vendita dei prodotti, ma alla loro creazione o trasformazione da parte degli artigiani.
Classe Catastale C/4: locali e fabbricati per esercizi sportivi senza fine di lucro. Tutti gli impianti privati in cui ci si allena o in cui va in scena un evento sportivo.
Classe Catastale C/5: stabilimenti di acque curative e balneari senza fine di lucro. Così come la categoria C/4, si tratta di strutture private.
Classe Catastale C/6: autorimesse, rimesse, scuderie e stalle senza fine di lucro. Strutture quali garage, posti macchina o box auto, ma anche scuderie e stalle.
Classe Catastale C/7: tettoie aperte o chiuse. Qualsiasi struttura associata a gazebo o tettoia.
Gruppo D
Classe Catastale D/1: Opifici. Gli opifici sono le fabbriche, i capannoni, dove la materia prima viene lavorata e trasformata in prodotto.
Classe Catastale D/2: alberghi con fine di lucro. Alberghi, hotel e le altre strutture ricettive dove i turisti soggiornano a pagamento.
Classe Catastale D/3: sale per spettacoli e concerti, cinematografi e teatri con fine di lucro. Gli impianti in cui uno o più artisti si esibiscono davanti a un pubblico pagante.
Classe Catastale D/4: ospedali e case di cura con fine di lucro. Strutture di ricovero e cura private, dove la prestazione medica viene offerta dietro pagamento.
Classe Catastale D/5: istituti di assicurazione, cambio o credito con fine di lucro. La categoria catastale D/5 identifica banche e assicurazioni private.
Classe Catastale D/6: locali e fabbricati per esercizi sportivi con fine di lucro. Stadi, palazzetti dello sport, piscine e tutti gli impianti sportivi dove il pubblico ha accesso pagando un biglietto.
Classe Catastale D/7: fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni. Strutture realizzate appositamente per adempiere a un’attività specifica, come ad esempio le stazioni di rifornimento.
Classe Catastale D/8: fabbricati costituiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni. Nella classe D/8 rientrano i centri commerciali.
Classe Catastale D/9: edifici sospesi o galleggianti assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati a pedaggio. Edifici, costruzioni che non dispongono di un loro suolo.
Classe Catastale D/10: fabbricati rurali. In questa categoria rientrano la totalità dei vecchi fabbricati fuori dall’area urbana.
Gruppo E
Classe Catastale E/1: stazioni per servizi aerei, marittimi, terrestri e di trasporto. Alla classe catastale E/1 appartengono aeroporti, porti e stazioni ferroviarie.
Classe Catastale E/2: ponti comunali e provinciali a pedaggio. Tutti i ponti pubblici per il cui passaggio è richiesto a ogni automobilista il pagamento di una tariffa fissa.
Classe Catastale E/3: fabbricati e costruzioni per esigenze pubbliche speciali. Rientrano nella categoria strutture come chioschi ed edicole che vendono giornali.
Classe Catastale E/4: recinti chiusi per esigenze pubbliche speciali. Sono inclusi i recinti che delimitano un’area dove si svolge, ad esempio, il mercato.
Classe Catastale E/5: fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze. Tali fabbricati sono esenti in maniera permanente dal pagamento dell’IMU, come tutte le altre strutture presenti nel Gruppo E.
Classe Catastale E/6: torri, semafori e fari per rendere d’uso pubblico l’orologio comunale. Anche per le strutture della categoria catastale E/6 vale lo stesso discorso, esenzione permanente dal pagamento dell’IMU.
Classe Catastale E/7: fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti. Nella classe catastale E/7 figurano gli edifici religiosi come cattedrali e chiese, al cui interno si celebrano le messe e le altre funzioni religiose.
Classe Catastale E/8: costruzioni e fabbricati nei cimiteri, esclusi i sepolcri, i colombari e le tombe di famiglia. Strutture per cui vale l’esenzione dall’imposta municipale unica.
Classe Catastale E/9: edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti del gruppo E.
Gruppo F
Classe Catastale F/1: aree urbane. Rientrano nella categoria catastale F/1 tutte le aree situate al piano terra di fabbricati accatastati all’urbano.
Classe Catastale F/2: unità collabenti. Strutture inutilizzabili, per cui non è concessa l’agibilità.
Classe Catastale F/3: unità in corso di costruzione. Immobili che non sono stati terminati.
Classe Catastale F/4: unità in corso di definizione. Rispetto agli edifici della classe catastale F/3 la differenza è sottile ma importante. In questa categoria figurano gli immobili per cui non è stata stabilita né la destinazione d’uso né la consistenza.
Classe Catastale F/5: lastrici solari. I lastrici solari sono, ad esempio, le terrazze o le aree libere collocate sopra immobili e rientrano tra le parti comuni di un condominio.
Classe Catastale F/6: fabbricato in attesa di dichiarazione. Un qualsiasi fabbricato per cui non è ancora stata presentata la domanda di accatastamento.
Classe Catastale F/7: infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione. La categoria catastale F/7 identifica tutte quelle strutture realizzate dalle aziende di telecomunicazione per le reti pubbliche (vedi banda larga) .