La scuola è il micro mondo all’interno del quale le nuove generazioni si formano, con la prospettiva di essere poi pronte a immergersi in ambiti lavorativi differenti e integrarsi nella società.
Per plasmare degli adulti consapevoli della realtà che li circonda, l’educazione ambientale riveste un ruolo di primo piano, in quanto mostra la connessione che esiste tra uomo e territorio.
In questo articolo vedremo su cosa verte questa materia e perché è essenziale nella crescita dei ragazzi.
Cosa insegna l’educazione ambientale?
La società nella quale viviamo è improntata sulla certezza di avere tutto e subito, sfruttando l’ambiente circostante per ottenere ogni genere di comodità.
Consumiamo plastica in eccesso, lasciamo aperto il rubinetto dell’acqua più del dovuto, troviamo una scocciatura fare la raccolta differenziata.
Questi sono solo alcuni degli esempi dei cattivi comportamenti che i ragazzi di oggi vedono ogni giorno, quando invece è importante insegnare loro che il rispetto dell’ambiente è alla base di un mondo sostenibile.
Il concetto di sostenibilità riguarda tutti e parte appunto dal singolo cittadino, con iniziative private tra le mura domestiche e campagne si sensibilizzazione collettiva che coinvolgono grandi realtà e aziende.
L’educazione ambientale mostra ai giovani i diversi ambienti naturali e il loro ecosistema, ognuno basato su regole ed esigenze diverse, che l’uomo ha il dovere di rispettare per evitare di distruggere flora e fauna.
L’obiettivo è aumentare la consapevolezza rispetto a ciò che ci circonda e ai problemi che affliggono il pianeta, come l’inquinamento incontrollabile, le emissioni nocive, il buco dell’ozono, l’aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci.
Perché è importante insegnare l’educazione ambientale nelle scuole
– Migliorare la creatività
L’educazione ambientale dovrebbe entrare a fare parte delle materie curricolari fin dalla scuola elementare, in quanto il contatto con la natura e la materia stimola la creatività dei bambini.
Imparare lavorando con elementi vegetali, osservare da vicino fiori e piante, eseguire dei piccoli esperimenti sono modi per sviluppare interesse e far crescere ragazzi consapevoli del mondo che li circonda, non rimanendo solo in ambito teorico ma agendo in maniera pratica per apprendere e assimilare.
Lo scopo è realizzare un apprendimento attivo, che genera maggiore interesse e favorisce l’interazione tra i ragazzi durante le attività.
– Sviluppare un pensiero critico
Tutti noi vorremmo proteggere i più piccoli dai gravi problemi che affliggono il mondo, ma è anche importante che i bambini sappiano di vivere in un pianeta che deve essere rispettato.
Conoscere il suo funzionamento e le eventuali criticità, tramite un linguaggio appropriato, aiuta a sviluppare prima un pensiero critico e sentirsi parte integrante del cambiamento.
È essenziale insegnare ai ragazzi che è possibile migliorare la situazione cooperando tutti insieme e agendo singolarmente, ma questo è possibile solo riconoscendo l’impatto negativo dell’uomo sull’ambiente.
L’educazione ambientale mira a sviluppare nel bambino un sentimento di rispetto verso il pianeta che lo ospita, non sentendosi il padrone ma parte di un sistema complesso e articolato.
– Connessione tra educazione ambientale e alimentazione
Secondo alcuni studi, interagire correttamente con l’ambiente in età scolastica permetterebbe ai ragazzi di approcciare in modo più sano all’alimentazione, in un periodo storico in cui i disturbi alimentari sono all’ordine del giorno.
Amare e rispettare la natura significa anche coglierne i frutti e comprendere i benefici che alcune sostanze ed elementi naturali hanno sul nostro organismo.
Il contatto con l’ambiente, poi, abbassa notevolmente i livelli di stress, che è spesso la causa dei disagi infantili e quindi di fenomeni di anoressia e bulimia.