Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ha individuato nella lentezza impiegata nella realizzazione di alcune riforme strutturali, un limite al potenziale di crescita dell’Italia. Tra queste riforme rientra anche il settore della giustizia che da anni ha problemi di lentezza nello svolgimento dei processi con conseguente difficoltà, per il cittadino, nell’ottenere “Giustizia”. La riforma del sistema giudiziario è imperniata su l’obiettivo della riduzione del tempo del giudizio, e, in particolar modo per quanto riguarda il processo penale queste sono;
- il potenziamento delle risorse umane e delle dotazioni strumentali e tecnologiche dell’intero sistema giudiziario, al quale risultano destinati specifici investimenti.
- portare a piena attuazione l’Ufficio del processo (introdotto in via sperimentale dal Decreto-Legge n. 90 del 2014);
- rafforzare la capacità amministrativa, assumendo e implementando il personale delle cancellerie e le professionalità tecniche;
- rafforzare le infrastrutture digitali tramite la revisione e la diffusione dei sistemi telematici di gestione delle attività processuali, come anche di trasmissione di atti e provvedimenti;
- osteggiare la recidiva dei reati rafforzando gli strumenti di rieducazione e di reinserimento sociale dei detenuti.
Nello specifico
Il PNRR ha l’obiettivo di rendere più efficiente il processo penale, quindi di implementarne le tempistiche di definizione dei singoli processi, mediante gli interventi elencati nella Legge n. 134 del 2021.
Riduzione del numero dei procedimenti
Vengono prese misure volte a garantire una più accentuata riduzione dei procedimenti, in particolare intervenendo:
- sulla possibilità di estinguere un maggior numero di tipologie di reato mediante condotte riparatorie;
- sulla procedibilità dei reati (aumentando il novero di quelli procedibili a querela di parte);
- sull’ampliamento dell’applicazione dell’istituto della particolare tenuità del fatto;
- sulla possibilità di ricorrere maggiormente ai riti alternativi incentivando ed aumentando i benefici connessi, tramite modifiche agli istituti del patteggiamento, giudizio immediato, giudizio abbreviato, il decreto penale di condanna.
Le notifiche e gli accessi alle cancellerie:
- la prima notificazione deve essere fatta direttamente all’indagato, (a meno che lui non abbia già eletto un domicilio specifico);
- tutte le notificazioni successive alla prima saranno eseguite presso il difensore, di fiducia o d’ufficio, anche con modalità telematiche;
- deposito telematico di atti e possibilità di visionare on line i fascicoli (in parte questo già sta accadendo con il PPT ovvero con il Processo Penale Telematico)
Udienza preliminare e indagini preliminari
In relazione agli interventi sulla disciplina della fase delle indagini e dell’udienza preliminare, il PNRR prevede:
- la rimodulazione dei termini di durata e della scansione termini,
- il controllo giurisdizionale sulla data di iscrizione della notizia di reato,
- l’adozione di misure per promuovere organizzazione, trasparenza e responsabilizzazione dei soggetti coinvolti nell’attività di indagine.
Dibattimento e primo grado
Per garantire al dibattimento in primo grado una migliore scorrevolezza, sono state ideate differenti misure, e tra queste:
- la previsione di adempimenti concernenti la calendarizzazione delle udienze dedicate all’istruzione dibattimentale e alla discussione finale e la reintroduzione della relazione illustrativa delle parti sulla richiesta di prove;
- la semplificazione di alcune regole della istruzione dibattimentale, in particolare in tema di rinuncia alla prova.
- la definizione di un congruo termine per il deposito delle consulenze e delle perizie di parte;
Appello
Infine, per assicurare tempi certi e un accesso ragionevolmente selettivo al giudizio di appello, si intende agire tramite la previsione dell’ammissibilità dell’appello unicamente se il difensore è munito di specifico mandato a impugnare, ma anche lo snellimento delle forme del giudizio di appello.
L’effettivo impatto sulla durata dei processi si dovrebbe avere intorno al 2025.
Cosa cambia per l’avvocato penalista
Per l’avvocato penalista non sarà meglio o peggio. Ci sarà un momento di transizione nel quale si dovranno cambiare le modalità di lavoro e ci sarà chi per un primo periodo avrà più difficoltà. Per i penalisti è abbastanza normale che si cambino le regole del gioco e sono abituati a rimodulare in fretta il proprio modus operandi