L’acronimo Mud accompagna fedelmente tutte le aziende italiane. Lo stesso, infatti, identifica il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, ossia il documento che ogni impresa è tenuta a presentare in merito ai prodotti di scarico dalla stessa gestiti.
Mud, in sintesi, individua un percorso volto a quantificare i rifiuti prodotti. Non solo, perché accanto alla quantificazione degli stessi c’è poi una valutazione, attenta e rigorosa, della tipologia del prodotto oggetto della dichiarazione stessa.
Si tratta, insomma, di un formulario che fotografa quanto avvenuto all’interno di un’azienda in tema di materiale di scarto.
Nulla, da questo punto di vista, può scappare: ogni rifiuto è censito, catalogato e individuato in modo puntuale. Ciò consente di avere un quadro esaustivo ed esauriente. Mud rifiuti, insomma, è garanzia di quel che viene prodotto e che, dunque, successivamente deve essere prima stoccato e poi conferito nel giusto modo.
Una dichiarazione obbligatoria, a garanzia di tutti
Se la protezione dell’ambiente è l’obiettivo da raggiungere, mud rifiuti è lo strumento individuato affinché le aziende seguano precise logiche nello smaltimento di ciò che non è più necessario alla produzione.
L’intento è chiaro, con un adeguato sistema di tracciamento del percorso dalla genesi fino allo smaltimento dello scarto a dare visibilità a tutta la filiera incontrata dal prodotto in ogni sua fase della vita, inclusa quella finale.
Non ci devono essere buchi, insomma, in questo processo, con la tracciabilità di quanto esce dall’azienda a garanzia della salubrità dei trattamenti successivi.
La dichiarazione, o meglio l’insieme delle dichiarazioni presentate dai soggetti che producono, trasportano o gestiscono i rifiuti, è annuale. L’ente a cui viene presentata è la camera di commercio competente per territorio, che si occupa dunque della ricezione della documentazione prodotta e controfirmata dai dichiaranti.
I rifiuti e i sottogruppi in cui sono divisi
Parlare genericamente di rifiuti non consente di cogliere le complessità interne a un settore che ha variegate sfaccettature e, di conseguenza, opera seguendo procedure differenti.
In generale, i rifiuti che sono dichiarati sul mud rifiuti appartengono a una moltitudine di tipologie differenti. La loro identificazione, pertanto, è gestita attraverso dei codici numerici, altrimenti noti come CER.
Accanto a questi ultimi, poi, sono segnalati i produttori degli scarti e la provenienza degli stessi. Ciò, con l’ambizione di non consentire ad alcuno di stoccare, disperdere o smaltire i rifiuti senza le necessarie precauzioni.
La cronaca di ogni giorno è piena di esempi che inducono a comprendere l’importanza di questa stretta, un sistema di controllo che valorizza coloro che operano seguendo tutte le linee guida e consente ai controllori di operare con maggior prontezza nei casi in cui se ne ravveda la necessità.
Il fine ultimo, e non è un mistero, è garantire il rispetto dell’ambiente. Un concetto astratto, forse, che però ben racconta gli sforzi messi in atto per evitare pericolose derive contrarie a questo indirizzo.
L’importanza dell’organizzazione aziendale nella gestione dei rifiuti
Il mud rifiuti non è l’unico fronte che, all’interno di un’azienda, obbliga la medesima a organizzarsi in modo puntuale. Di certo, però, quello della gestione degli scarti della produzione è un ambito particolarmente severo, la cui gestione non può essere affidata al caso.
Sono necessarie responsabilità precise e, ancor più, procedure rigorose, elementi che qualsiasi azienda deve impiegare affinché siano chiari gli ambiti d’intervento dei componenti del suo organico.
L’organizzazione aziendale, insomma, è una parte fondamentale. L’introduzione di processi di digitalizzazione interna, in questo senso, sono il faro che può venire incontro alle esigenze produttive e gestionali.
Bene la formazione, ancor più una consulenza competente
La gestione interna dei rifiuti è una fattispecie molto delicata per qualsiasi azienda. Se, come detto, il comparto è soggetto a controlli e verifiche di routine, ogni passaggio, anche il più apparentemente inutile, va fatto con attenzione.
Formare il personale affinché a diretta responsabilità segua la massima attenzione nella gestione delle procedure è un primo, fondamentale, anello della catena. Ciò è valido a patto che, al contempo, in caso di necessità la stessa azienda si avvalga di un riferimento, anche esterno, la cui competenza sia al di sopra di qualsivoglia difficoltà potenziale.
Con questo connubio alle spalle sarà semplice ottemperare alle varie prescrizioni, senza incorrere in errori, od omissioni. Il mud rifiuti, a quel punto, non sarà che uno dei tanti adempimenti da rispettare.