Nel caso si sia vittima di un incidente o di un sinistro di tipo stradale può verificarsi una serie di danni biologici che comportano anche un’interruzione delle attività del soggetto interessato, in alcuni casi persino permanente. La legge in merito è abbastanza chiara e permette, quando si giunge in fase di dibattimento giudiziale, di ottenere il giusto risarcimento.
Va fatta però una distinzione tra le lesioni micropermanenti e quelle macropermanenti, classificate secondo una apposita scala.
Differenza tra lesioni micropermanenti e macropermanenti
A dover essere valutata da una apposita commissione medico-legale è la reale ed effettiva conseguenza sulla vittima del sinistro stradale o di un incidente di altra natura causata da terzi. Abbiamo ottenuto un interessante chiarimento sul tema dall’avvocato Giorgio Vaiana, che esercita la professione nel suo studio legale a Napoli con particolare riferimento a cause in cui sia coinvolto il Diritto delle Assicurazioni e che prevedano un risarcimento danni. Consultare un professionista del settore è stato per noi il migliore degli strumenti al fine di avere le idee più chiare!
Le lesioni micropermanenti
Vengono considerate lesioni micropermanenti quei danni di lieve entità che causano al soggetto interessato una invalidità permanente che in apposita scala va da 1 a 9 punti percentuali, con il calcolo del danno biologico inteso come lesione all’integrità psico-fisica della persona ed effettuata tramite accertamento medico-legale.
Tale danno esplica una negativa incidenza sulle quotidiane attività dell’individuo e sulle sue relazioni interpersonali.
Le lesioni macropermanenti
Si parla invece di lesioni macropermanenti quando i punti percentuali sono superiori a 9, ed in tal caso si attiva una procedura di controllo totalmente diversa e più articolata ed approfondita, come disciplinato dalla legge italiana vigente, in quanto deve attivarsi anche un successivo risarcimento per danno biologico.
Una lesione o sfregio può in effetti essere determinata da svariati episodi, tra i quali i più gravi e che prevedono ripercussioni anche di tipo penale per il responsabile sono quelli commessi con evidente dolo, dei quali parliamo in questo nostro articolo.
Restando però nel più specifico ambito dei incidenti o sinistri colposi, quando si verifica tale tipo di lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona si determina il diritto da parte del soggetto interessato a un risarcimento per il danno biologico subito. Ciò evidenzia infatti l’impossibilità di svolgere azioni quotidiane ma anche professionali, il che influisce sulla capacità di produrre reddito.
Qual è il meccanismo di liquidazione del risarcimento?
Una vittima di sinistro stradale o di incidente di altra natura può, secondo l’articolo 139 del Codice delle Assicurazioni validato dal Decreto Legislativo N° 209/2005 accedere ad un meccanismo di liquidazione basato su delle precise tabelle. Per restare nell’ambito delle lesioni micropermanenti, va fatta una precisa distinzione quando si raggiunge il punteggio prima menzionato che va da 1 a 9 punti percentuali, con un risarcimento che seguirà il seguente meccanismo previsto dalla legge:
- Il danno biologico permanente verrà valutato con un importo crescente al pari di ciascun punto di invalidità attribuito al soggetto
- Il danno biologico temporaneo invece vedrà l’importo essere calcolato sulla base di ciascuno dei giorni di inabilità.
Chiariamo che per inabilità si intende l’incapacità a svolgere attività tipiche della routine quotidiana e quelle di tipo professionale. Il risarcimento sarà determinato dal giudice competente dopo un dibattimento nel quale avrà valutato ed analizzato tutta la documentazione presentata, quali referti medici, esami diagnostici per immagini, perizie dei medici legali.
Cosa accade nel caso ci sia responsabilità medica?
Totalmente differente è la fattispecie nella quale il danno o lesione micropermanente sia causato da un errore medico. In questi casi la giurisprudenza di settore è molto dibattuta, dal momento che è divisa tra la denuncia ed una effettiva ed accertata responsabilità, in un discorso che per essere portato avanti ha bisogno di trovare il giusto punto di equilibrio.
Se l’attività di un professionista del settore sanitario causa un danno biologico è necessario un controllo scrupoloso ed accurato da parte del giudice competente, il quale deve valutare tutte le documentazioni prodotte per confermare la sussistenza del danno. Entra in gioco con un ruolo a dir poco essenziale proprio il medico legale, in quanto si tratta dell’unica figura professionale che disponga di sufficienti competenze per effettuare controlli ed esami clinici al soggetto interessato possedendo al contempo anche appropriate nozioni giuridiche e legali.
Come ovvio, trattandosi di un dibattimento, anche il medico coinvolto ed il suo staff avranno l’opportunità di produrre la documentazione necessaria a chiarire le procedure seguite e le motivazioni che hanno spinto ad operare in una determinata maniera.