Qual è il percorso di studi e di specializzazione che portano una persona a diventare a tutti gli effetti un avvocato penalista iscritto all’albo? Diventare un avvocato non è semplice: è un sentiero fatto di studi, di conoscenza, di approfondimenti, tirocinio e infine c’è l’esame di abilitazione. Se vuoi esercitare la professione di avvocato penalista, serve anzitutto una laurea. Per intraprendere la professione forense, infatti, è fondamentale studiare Giurisprudenza.
Un avvocato, un notaio o un magistrato seguono i medesimi studi. Almeno inizialmente. Non basta studiare, però, perché poco dopo la laurea, infatti, si dovrà seguire un percorso di specializzazione, con il fine ultimo di sostenere l’esame di Stato all’abilitazione della pratica di avvocato penalista. Se hai bisogno di un legale o vuoi saperne di più sulla professione, ti consigliamo di fare un salto su www.consigliolegale.com.
Come diventare un avvocato penalista
Studio, costanza, sudore, notti spesso insonni. Se il tuo sogno è quello di diventare un avvocato penalista, saprai già almeno in parte a cosa stai andando incontro. Dal momento in cui tale professionista si occupa della difesa dell’offeso o dell’imputato, deve ovviamente conoscere le leggi e le norme del paese in cui si trova. La definizione, infatti, ci aiuta a comprendere meglio il suo lavoro “si occupa della cura degli affari legali conseguenti alla commissione di un’azione o di un fatto costituenti reato“.
Cosa studia un avvocato penalista?
L’avvocato penalista è colui che è esperto in diritto penale. Tuttavia, il processo per diventarlo passa dalla Laurea in Giurisprudenza, che è un percorso di studi molto fisso e rigoroso. Oltre alla fase di apprendimento, però, una menzione d’onore va alla pratica forense. Naturalmente, dopo aver “masticato” per cinque anni la legge, è fondamentale entrarci a contatto, applicarla. Durante la pratica forense, il futuro avvocato penalista avrà la possibilità di svolgere diverse attività sia in un studio legale che in un’aula di tribunale. La pratica forense, inoltre, si suddivide in tre semestri. Tuttavia, è bene sapere che è possibile non fare l’anno di pratica se si sceglie di iscriversi a una Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali: in questo caso, la durata è di due anni.
Quanti anni ci vogliono per diventare un avvocato penale?
La risposta è molto variabile e può dipendere anche da te. Il percorso di studi, infatti, prevede almeno tre anni per Scienze Giuridiche o cinque anni per la Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Dopodiché, si può scegliere l’ambito in cui operare, ovvero forense, notariato o magistratura. Considerando, poi, che dopo la Laurea è fondamentale applicare la pratica per 18 mesi presso un avvocato iscritto all’albo da almeno 5 anni, ci vorranno 7-8 anni per diventare un avvocato penalista.
Per quanto riguarda invece l’esame di abilitazione per diventare avvocato, parliamo di tre prove scritte e una orale: quest’ultima si terrà unicamente nel caso in cui le prime tre siano andate bene. Tra l’altro, le tre prove scritte hanno vari oggetti: parere di diritto civile, penale e redazione di un atto civile, penale o amministrativo.
Di quali cause si occupa l’avvocato penalista
Una volta che avrai preso l’abilitazione, dovrai occuparti di numerosi casi, non sempre semplici. L’occupazione di un avvocato penalista è sostanzialmente di prendere le parti (la difesa) dell’offeso o dell’imputato, e dunque di chi è vittima del reato o di chi lo ha compiuto (fino a prova contraria). C’è da aggiungere che il diritto penale è complesso ed è anche piuttosto articolato, perciò non è facile includere tutti gli ambiti di occupazione di un avvocato. In genere, però, segue cause per reati di sfregio, furto, rapina, peculato, appropriazione indebita, lesioni, omicidio, percosse, reati di danni o pericolo, diffamazione (anche online), cyberbullismo, guida in stato di ebbrezza, abusi edilizi, truffe ai danni dello Stato e tanto altro.