L’olio di canapa si ricava dai semi della pianta di canapa, che in botanica viene chiamata Cannabis sativa. Questa viene spesso confusa con piante da cannabinoidi psicoattivi, con cui condivide la famiglia ma non le proprietà. Per questo l’olio di canapa è un alimento estremamente adatto alla tavola e altamente consigliato per le sue proprietà nutritive.
Estrazione dell’olio di canapa
L’estrazione dell’olio dai semi di canapa, può avvenire in due modi, come in generale vengono estratti tutti gli oli: per spremitura o per estrazione con solventi. La spremitura è a sua volta suddivisa in spremitura a freddo e spremitura a caldo.
Per l’estrazione degli oli, in genere, si preferisce la spremitura a freddo, in quanto favorisce la conservazione degli elementi nutrizionali.
Una volta estratto l’olio assumerà un colore verde, che può andare da una sfumatura più chiara a un verde intenso. Se viene raffinato, il colore sarà molto meno intenso e l’olio di canapa, seppur perdendo qualche principio, potrà conservarsi più a lungo.
Dopo l’estrazione dell’olio rimane una polvere che viene chiamata farina di canapa.
Olio di canapa: utilizzi
Olio di canapa ha una varia gamma di usi che spazia dalla cucina al benessere, al bricolage. Può, infatti, essere utilizzato come:
– alimento per condire i cibi
– integratore alimentare
– combustibile alla base del bio-diesel
– solvente naturale per vernici e inchiostri
– impregnante per il legno
– indurente per il gesso
– base per detergenti
Alimentazione: proprietà nutrizionali
L’olio di canapa contiene:
– il 100% di grassi, soprattutto trigliceridi
– il 55% di acido linoleico
– il 22% di acido alfa linolenico: l’olio di canapa è la fonte principale di questo elemento, rispetto ad altri oli estratti da semi
– 1-4% di acido gamma linolenico
– 0,2% di acido stearidonico
Altre molecole lipofile dell’olio di canapa sono: fitosteroli e tocoferoli (vitamina E).
Infine, sono presenti tracce di sostanze psicoattive, in quantità così minima da rendere altamente improbabile la tossicità dell’olio di canapa.
L’olio di semi di canapa è, inoltre, noto per l’equilibrio tra omega sei e omega tre, in rapporto 3:1, a differenza della maggior parte degli oli generalmente consumati in Italia che possiedono più omega-sei. Questo è notevole in base a degli studi del passato, oggi rivalutati, secondo cui il rapporto tra omega-tre e omega-sei, se sbilanciato, influiva negativamente sulla salute.
Alimentazione: olio di canapa nei pasti
Gli oli, essendo composti esclusivamente da lipidi, hanno un apporto energetico di 9 kcal per grammo e l’olio di semi di canapa non fa eccezione.
Un elemento positivo, per cui inserire questo alimento nella propria dieta è che ogni cucchiaino di olio di semi di canapa contiene in media 1,7 grammi di omega tre, ovvero l’intero fabbisogno giornaliero di un adulto. Tuttavia, non può sostituire l’assunzione regolare di pesce, in quanto quest’ultimo possiede elementi nutrizionali che l’olio di canapa non ha.
Olio di canapa: utilizzo in cucina
L’olio di canapa viene consumato a crudo e, per il suo basso punto di fumo, non deve essere impiegato nelle fritture. Grazie al suo sapore gradevole e delicato è adatto al condimento di ortaggi, cotti o crudi, e pane.
Conservazione dell’olio di canapa
L’olio di canapa CBD è meno stabile dell’olio extravergine di oliva e, a causa della grande quantità di acidi grassi polinsaturi, tende a irrancidirsi. Tuttavia, è altamente conservabile, grazie alla ricchezza della vitamina è e degli antiossidanti che contrastano e rallentano l’irrancidimento.
La scelta migliore, per poter assumere tutti i principi nutritivi dell’olio di canapa e per prevenire fenomeni di ossidazione e irrancidimento, è di prodotti estratti per spremitura a freddo. Altri elementi che favoriscono la conservazione sono bottiglie di vetro scure con chiusura ermetica e riporre l’olio in luoghi al riparo da fonti di luce e di calore. Una volta aperto l’olio di canapa va conservato in frigo.