Se sei nato negli anni ottanta difficilmente potrai capire le emozioni che suscitano parole come “Carosello” o “sponsor” perché riguardano un periodo storico molto preciso, durante il quale la pubblicità arriva nel nostro Paese. La pubblicità nasce come un racconto breve, al termine del quale giungeva il ringraziamento dello sponsor che l’aveva promossa. Oggi questa è così cambiata ed evoluta che questi brevi spot animati sono un ricordo della generazione dei boomer anche se, talune caratteristiche, sono rimaste invariate nel tempo anche sui social. Oggi vedremo come è cambiata la pubblicità in Italia e quali sono i principi su cui si fonda a partire dagli arbori sino ad arrivare al nostro presente.
Chi ricorda gli spot pubblicitari degli anni settanta?
Abbiamo chiesto ad una popolare agenzia specializzata in realizzazione spot pubblicitari di Milano quali erano i principi della comunicazione agli arbori e la prima risposta ha riguardato i contenuti. Difatti il politically correct esasperato non esisteva, non vi erano problemi nel raffigurare un africano in abiti tradizionali con un barattolo di sottaceti in mano e una “parlata” primitiva.
Oggi quello stesso spot, così come molti altri, scatenerebbe l’ira delle associazioni dei consumatori, del Parlamento e delle associazioni di categoria. Perciò prima era tutto concesso e accettato mentre oggi basta una parola usata al posto sbagliato per generare un rapidissimo fuoco di paglia. Questo ci fa capire che la pubblicità cambia di pari passo con la società perché questa né interpreta gli usi, i costumi e le convinzioni. Un esempio è quello dell’alimentazione per cui i prodotti sono tutti “privi di qualcosa” mentre, agli arbori degli spot, gli alimenti erano pubblicizzati come “ricchi di qualcosa”.
La pubblicità resta breve e incisiva
Sono cambiati gli interessi, i consumi e i temi ma sono rimasti i concetti di brevità ed immediatezza che caratterizzano lo spot agli inizi e quello attuale. La pubblicità, infatti, deve irrompere nell’attenzione del consumatore e posizionarsi nella sua mente come consiglio, soluzione ad un problema o affare convincente. Per farlo deve essere breve e veloce, puntando tutto su audio, video e immagini combinate magistralmente tra loro. Se con il Carosello si puntava al racconto lungo di una storia, oggi si punta a creare piccoli racconti ancora più brevi ed immediati. Altra differenza riguarda la centralità del brand che risulta essere il primo elemento costitutivo di uno spot. In passato, invece, lo spot era “finanziato” da un brand che veniva annunciato e ringraziato solo alla fine.
Il web ha cambiato tutto?
Poi bisogna considerare l’avvento del web che ha interrotto il filo conduttore della pubblicità e che ha creato un grosso scompenso nel mondo della comunicazione tradizionale. Il web ha eroso i confini di spazio e tempo, ha velocizzato e accorciato le distanze e ha messo in crisi televisione, radio e giornali per queste sue ineguagliabili caratteristiche. Il web potrebbe risultare un posto privo di regole, accessibile a tutti e difficile da capire ma con gli anni anche questo ha sviluppato un preciso codice di comportamento.
Non a caso anche il web è finito tra le pagine del Legislatore e, dunque, ci troviamo in un momento molto evoluto della sua presenza nelle nostre vite. Difficile dire quale sarà il prossimo grande stravolgimento ma siamo certi che questo stato di cose non durerà a lungo perché i cambiamenti epocali sono innati nella natura umana.