La diastasi addominale è un problema che colpisce le donne, in genere, subito dopo la gravidanza.
E’ un fenomeno che nella maggior parte dei casi sparisce dopo i 5/6 mesi dal parto; ma se questo disturbo dovesse essere presente a 1 anno dal parto sarà, con molta probabilità, doveroso intervenire chirurgicamente.
C’è da dire che in alcuni casi anche i neonato possono soffrire di diastasi addominale, soprattutto quando lo sviluppo del retto addominale non sia completo.
Che cos’è la diastasi addominale
La diastasi addominale colpisce il muscolo addominale principale che si chiama retto dell’addome e divide le fasce addominali in maniera longitudinale.
Questo muscolo con l’avanzare della gravidanza e della pressione dell’utero fa si che gli addominali creino un grosso divario tra una parete e l’altra delle fasce addominali, creando una specie di buco che può essere più o meno grande.
A questo punto succede che dopo il parto le fasce addominali dovrebbero riprendere la loro posizione iniziale, riavvicinandosi tra loro, se questo non dovesse avvenire e vi è una distanza di almeno un paio di centimetri tra le pareti si può affermare di soffrire di diastasi addominale.
Cause diastasi ai retti addominali
Partendo dal presupposto che non sono del tutto chiare le cause della diastasi addominali, ci si rifà, per motivare la sua insorgenza, a diversi fattori: può essere causata oltre che dall’eccessivo sviluppo dell’utero durante la gravidanza, anche da una predisposizione genetica, dall’età avanzata della donna durante la sua gravidanza, dal peso del feto (soprattutto quando è gemellare) o dall’aver fatto esercizio fisico durante gli ultimi 3 mesi prima del parto.
Come ci si può accorgere di avere la diastasi addominale
Premesso che la vera e propria diagnosi dev’essere fatta da un medico attraverso una risonanza magnetica o un’ecografia, si può comunque cercare di capire se è il caso o meno di rivolgersi al personale sanitario specializzato.
Infatti se a distanza di diversi mesi dal parto, la pancia continua a rimanere gonfia e l’ombelico sporge in modo innaturale, ci si può far venire il dubbio.
Oppure se sempre a distanza di mesi, sdraiate sul letto con le gambe piegate si provano ad inserire due dita nella fessura del retto addominale e in questo caso le dita sprofondano, è molto probabile che si tratti di diastasi.
Per il neonato invece è molto semplice riconoscere questa patologia, infatti quando il piccolo tenterà di mettersi nella posizione seduto, si evidenzierà la cresta sulla parete addominale.
Rimedi contro la diastasi addominale
Uno dei primi rimedi per curare la diastasi addominale (qualora la distanza non sia esagerata) è l’esercizio fisico, ma non quello a cui si è abituati in palestra, in questo caso bisogna affidarsi ad un fisioterapista che consiglierà e farà eseguire degli esercizi specifici.
Nel caso in cui, invece, la distanza tra una parte e l’altra degli addominali sia elevata bisogna obbligatoriamente intervenire chirurgicamente con l’addominoplastica.
Si deve insomma ricostruire la parete addominale lacerata chiudendo così il buco creato dalla diastasi, avvicinando le fasce addominali tra loro.
Per quanto riguarda i neonati, qualora il problema non dovesse risolversi naturalmente, il chirurgo dovrebbe intervenire con un intervento di ernia ventrale o ombelicale.